Alla fine succede così, non ti rendi conto che quello che fai ti possa portare lontano. E succede che un atleta diventa uno studente e quello studente diventa uno studioso e quello studioso ti porta dentro ai suoi studi. Benito Capasso era uno dei ragazzini dell’USCA che, diventando grande, ha portato in dote non una carriera da serie A, non 1000 gol, né uno scudetto ma, addirittura, cambia la storia della pallamano nel modo che non ti aspetti, studiando come funziona dal punto di vista fisiologico e prestazionale il tuo sport. Si laurea con lode alla Università degli Studi del Foro Italico di Roma, 110 e lode, titolo della tesi: Il modello prestativo della pallamano giovanile under 18.
Uno studio mai fatto in Italia, un lavoro unico che porta la Pallamano davanti a tutti gli altri sport almeno in questo caso. Questo studio ha lo scopo di analizzare il modello di prestazione della pallamano under 18 sia dal punto di atletico che tecnico tattico. Ore di partite registrate ed analizzate con software particolari che analizzano le prestazioni dei singoli giocatori in termini metrici catalogabili, misurazioni in sedute di allenamento con particolari sensori che misurano l’accelerazione a secco (solo correndo) e con la palla. Uno studio che, si spera, apra le porte alla pallamano al mondo delle Università, per ora è entrata, insieme a Benito Capasso, l’Atellana ed è entrata in quella più prestigiosa e per la porta principale.
L’Atellana è fiera, anche perchè il mentore di Benito, il Prof. Antonio Tessitore si è innamorato di questa squadra, ha indossato la maglia ed ha parlato con ogni singolo componente di questa squadra ed ha scoperto che la meraviglia si nasconde ovunque. Anche in una terra che spesso viene ricordata solo per cose spiacevoli. Si dovrebbe augurare ogni bene a Benito Capasso ma crediamo che non abbia bisogno dei nostri auguri, da quello che si è visto ha le idee chiare e ha tutte le intenzioni di perseguirle e portarle a termine e uno con una convinzione così non ha bisogno di auguri, lo sanno anche i compagni di squadra. Ci vediamo al traguardo, sappiamo che saranno tutti là.